I padri della lingua italiana

E’ bello e utile imparare una nuova lingua, soprattutto l’italiano, ma ci siamo mai chiesti quando e come è nato l’italiano moderno?

Facendo un giro agli Uffizi di Firenze, possiamo ammirare le tre statue dei “Grandi del ‘300”, meglio conosciuti come “i padri della lingua italiana”, ovvero Dante, Petrarca e Boccaccio.

Con Italiahomestay cerchiamo di scoprire il perché e, per onorare le nobili origini di questa lingua, Italiahomestay presenta questo articolo interamente in italiano!

Per quanto riguarda il clima storico-politico del periodo, è possibile ritenere fondamentale l’intellettuale Dante perchè ha vissuto fino in fondo la situazione critica di Firenze. Le sue opere principali sono: De Vulgari eloquentia, in cui tentò di stabilire una lingua volgare italiana dal Nord al Sud; La Vita Nuova, raccolta di poesie, De Monarchia e Il Convivio. La sua cultura fu enciclopedica e aperta alle spinte teologiche ed averroistiche.Ha vissuto negli anni del tardo medio evo, quando la cultura romana stava spegnendosi sopraffatta dall’Italia dei Comuni.

dante

Anche Petrarca, come Dante, dedicò delle opere ad una donna. Se Dante impersonificò la teologia, la conoscenza, la fede, in Beatrice; Petrarca scrisse Il Canzoniere per Laura. Un’opera molto affascinante di Petrarca è il Secretum, in cui egli dialoga con Sant’Agostino, parlandogli delle sue angosce. E’ un libro molto intimo, ricercato. Non mancano altre opere, meno note del Canzoniere ma non per questo meno importanti, e sono opere latine in versi ed in prosa, come il De bucolicum carmen o l’Africa. visse nell’epoca delle Signorie, in un periodo di transizione tra il Medioevo e l’Umanesimo e la crisi della Chiesa e dell’Impero: le due istituzioni che erano state un punto di riferimento per l’uomo. Inoltre, Petrarca, a differenza di Dante, identifica nel latino la lingua di comunicazione, la lingua ufficiale della cultura. Utilizza il volgare nel Canzoniere ma privilegia per le opere dai contenuti più elevati il latino, ed è consapevole della rottura avvenuta tra mondo antico e mondo contemporaneo.

petrarca

Giovanni Boccaccio appare più aperto alla comunicazione con un pubblico borghese e si differenzia dai primi due per una questione molto semplice: fu prima di tutto narratore, più che poeta. Ed infatti il suo Decameron è una raccolta di novelle. Nel Decameron esprime una narrazione di grande fascino comunicativo che è un modello e un canone per il racconto scritto, così come Dante e Petrarca nelle opere poetiche.

boccaccioFondamentale nella produzione di tutti e tre è la figura femminile che si concretizza rispettivamente in Beatrice, Laura e le damigelle che circondano Fiammetta. Dante carica la figura femminile di un forte significato simbolico: la bellezza di Beatrice si riflette nel mondo circostante e da essa emergono i versi che la lodano, che ne fanno una figura salvifica pur mantenendo i caratteri di una creatura mortale.
All’amore per Laura sono invece dedicati quasi tutti i componimenti del Canzoniere di Petrarca la cui esperienza è completamente segnata da questo amore. Viene però eliminata ogni concretezza fisica e tutto diviene astratto e simbolico. L’amore conferisce al poeta un valore eccezionale, ma a differenza di Dante è qualcosa di interiore all’animo senza retroscena filosofici, non è una forza salvatrice bensì un desiderio che diviene ragione di vita, un amore sensuale, terreno.
Diverse sono invece le figure femminili nel Decameron: seducenti e misteriose, ma anche dolci e appassionate figure materne. Ed è il sentimento che costituisce la sintesi dei motivi amorosi di Boccaccio. La grande novità è che l’autore attribuisce la parola direttamente a una voce femminile: la donna non è più ‘oggetto d’amore’ raccontato da una voce maschile, ma è un soggetto parlante, amante a volte abbandonata e disperata che cerca la complicità femminile.
La donna per Boccaccio è la protagonista di molte novelle; non si limita ad essere ombra e riflesso della passione dell’uomo, ma diventa la vera attrice, che affronta e soffre la vicenda amorosa dentro di sé, come schietta creazione del proprio cuore.

da www.italiahomestay.com, Villa Castelli (Brindisi), Puglia (Italia).

Il festival dei giochi tradizionali a Ceglie Messapica

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Avete mai provato ad immaginare i vostri nonni o bisnonni mentre giocavano da bambini? O vi è mai capitato di farvi trasportare dalle loro parole mentre vi raccontavano dei loro giochi per strada?

Ecco, ora tutto questo diventa realtà! La città di Ceglie Messapica (Br) organizza ormai da quasi un decennio il “Festival dei giochi tradizionali”.

È un evento tanto atteso non solo dagli stessi concittadini, ma anche da gente che arriva da ogni parte della Puglia e non solo. È una dimostrazione che questo momento di inizio estate è diventato parte integrante della vita cittadina e non solo, costruendo un “tessuto connettivo” in cui le diverse comunità, giocando, hanno saputo riconoscersi e incontrarsi.

Atteso dai grandi e dai bambini, il Festival si manifesta non solo nei suoi aspetti più tradizionali ma anche nelle sue forme più creative e innovative. I luoghi del Festival non più solo semplici strutture urbane, ma tornano ad essere bene comune facendo godere della bellezza e della valenza architettonica del centro storico cegliese.

Per realizzare i giochi viene usato il materiale povero – pietra, materiali di recupero, legno e suoi scarti. Questo innesca la ricerca ingegnosa e l’uso di creatività e agevola il processo d’incontro fra tradizione e innovazione. Camminando tra i vari vicoli, sembra di immergersi in una favola folkloristica, vivendo tra passato e presente, incontrando nelle varie piazze attrazioni di giochi tradizionali in cui si può provare un’emozione unica e imparagonabile, che coinvolge grandi e piccoli a giocare in un mondo fantastico.

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Have you ever tried to imagine your grandparents or great-grandparents when they played as children? Or have you ever tried to imagine them while telling of their games on the road?

Now all this becomes reality ! The town of Ceglie (Br) arranges, for almost a decade, the “Festival of traditional games”.

It is an event eagerly awaited not only by the citizens themselves , but also by people who come from all parts of Puglia and beyond. It is a demonstration that this moment of early summer has become an integral part of city life , where by building a ” connective tissue ” in which different communities , playing , all people are able to recognize themselves and meet.

Waited by adults and children, the Festival is manifested not only in its more traditional aspects but also in its most creative and innovative ones . Festival venues are no longer just simple urban structures, but again becoming common good in order to enjoy the beauty and architectural significance of the historic center of Ceglie .

To realize the game poor materials have been used – stone , recycled materials , wood and so forth. This triggers the search and the use of ingenious creativity and facilitates the process of encounter between tradition and innovation. Walking through the various alleys, it seems to be immersed in a fairy tale folk, living between past and present , meeting in various places attractions of traditional games where you can try a unique experience and unparalleled, which involves children and adults to play in a  fantastic world.

da www.italiahomestay.com, Villa Castelli (Brindisi), Puglia (Italia).